Aprilcotfattoamano trova il suo nome alla fine del 2019 dall’unione di due parole semplici, ma a me particolarmente familiari: “aprile”, april in inglese, il mio mese di nascita e “apricot”, ovvero albicocca, di cui io vado letteralmente pazza.

Questo progetto nasce per dare voce alla mia creatività che cercava la sua strada da diverso tempo, un progetto che nel tempo era cambiato ma iniziava a stabilizzarsi e ad avere una missione ben precisa.

Fatto a Mano

Ho aggiunto “fattoamano” solo in un secondo momento, mi sembrava importante che già nel nome si intuisse di cosa mi occupavo e proprio questo nome che avevo appena aggiunto mi ha aperto la strada verso un mondo che fino ad allora avevo guardato forse solo con occhi da spettatore esterno, con il timore di non essere adeguata a quel mondo, senza avere il coraggio di lanciarmi.

Ricordo ancora con emozione il giorno in cui ho deciso di aprire il profilo facebook ricevendo un riscontro totalmente inaspettato e dando ragione a chi, il giorno prima mi aveva detto “buttati che è morbido”.

Quello del fatto a mano è un mondo fantastico, un mondo che ti spinge a migliorarti, ad affinare le tecniche, ad aggiornarti. Ti porta automaticamente ad aver necessità dei tuoi luoghi di ispirazione, ti fa amare il tuo lavoro, ma tra le sorprese più belle c’è sicuramente quella di conoscere persone che fanno il tuo stesso lavoro, di stringere rapporti accumunati da interessi comuni, di darsi una mano e di riconoscersi nei problemi e nelle soddisfazioni dell’altro.

Zero Waste

Ho iniziato col realizzare accessori per bambini, mi perdo nei mondi delle fantasie dei tessuti, adoro in particolare le fantasie con gli animali, quelle con fantasie floreali e con stampe geometriche, ma quando ho iniziato a conoscere la filosofia dello Zero Waste, ho capito che il mio progetto poteva essere il mezzo con cui potevo dare una mano anche agli altri, proponendo degli articoli che aiutassero ad eliminare gli usa e getta nella vita quitidiana, senza rinunciare a quelle fantasie che mi facevano sognare.

L’idea di questa filosofia è quella di vivere senza generare ulteriori rifiuti che finirebbero in discarica, sapendo quanto questo sia difficile, ho deciso di creare la mia linea che aiuta a diminuirne la quantita, dai materiali utilizzati al packaging, sempre realizzato con materiali naturali, riciclati ma soprattutto riutilizzabili.

Tutte le nostre piccole azioni hanno un impatto sull’ambiente e se queste piccole azioni fossero positive,avrebbero un impatto positivo sul nostro pianeta, si tratta solo di fare scelte migliori.

Il mio progetto

Mi piace pensare che il mio sia un progetto in continua evoluzione: i miei articoli nel tempo hanno subito diverse modifiche, diversi miglioramenti. Mi piace sapere che siano il frutto del mio percorso.

Vivo Aprilcotfattoamano come uno spazio libero, aperto al cambaimento, è per me un posto in cui posso inventare, sperimentare ed avere la mia voce; ma è anche e soprattutto uno spazio che mi permette di fare la mia parte per la salvaguardia del nostro pianeta.

Il laboratorio

Per diverso tempo sono stata dell’idea che mi sarebbe piaciuto avere uno spazio tutto mio, un mio laboratorio al di fuori della mia casa, ma quest’idea non si concilia con le mie reali necessità: quasi sempre inizio a lavorare al mattino che fuori fa ancora buio e può capitare di avere la necessità di lavorare anche di notte.

Ho bisogno di passare il tempo con i miei due cani, troppo rumorosi e invadenti per stare in uno spazio aperto al pubblico. Ho bisogno di lavorare senza perdermi un attimo della spensieratezza di mio figlio e facendolo qua a casa questo é possibile.

Il mio laboratorio è ricavato in una nicchia del soggiorno ed anche questo spazio è in continuo cambiamento:sposto continuamente i mobili alla ricerca della combinazione perfetta. Per questo la casa è costantemente piena di fili, di piccoli ritagli, anche i cani spesso se li ritrovano nelle cucce.

Sicuramente non regna l’ordine assoluto e forse, questo è il mio problema maggiore, ma sono fiduciosa e sono sicura che arriverà anche una stanza tutta per me, dove, senza dubbio, non regnerà nemmeno lì l’ordine assoluto.